ACTIVE THREAT RESPONSE NETWORK
LA GESTIONE DEGLI EVENTI OSTILI
ACTIVE THREAT RESPONSE NETWORK
Ogni giorno assistiamo ad un crescendo di attività criminali che sempre più spesso coinvolgono i cittadini, anche in massa.
Lo abbiamo visto accadere oltreoceano ma anche in Europa, in Francia, in Germania, Gran Bretagna, in Spagna, in Austria, in Svizzera, ritenendo - nonostante il coinvolgimento di alcuni nostri connazionali - si trattasse di problemi lontani e che non ci riguardano direttamente.
La casistica, purtroppo, ci porta a dover fare i conti con una realtà nostrana piuttosto preoccupante che ha lasciato una lunga scia di vittime.
Parliamo di eventi dinamici che variano notevolmente tra di loro sia per modalità di esecuzione, sia per movente. E per questo motivo estremamente imprevedibili.
L’unico elemento certo è dato dalle vittime, persone che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Contrariamente a quanto accade negli Stati Uniti, in Italia abbiamo una minima incidenza di “mass shooting” ovvero sparatorie contro una folla di persone mentre proliferano episodi nei quali alcuni malcapitati vengono aggrediti, feriti o uccisi mediante l’utilizzo di strumenti più disparati, soprattutto di facile reperibilità: spray urticanti, coltelli, oggetti contundenti o veicoli usati come ariete.
Contrariamente a quanto si pensi, episodi di aggressioni violente che coinvolgono insegnanti e studenti, medici e infermieri, personale ecclesiastico e pellegrini, lavoratori e civili in genere sono molto frequenti e la cronaca lo dimostra. Drammaticamente.
Non essendoci, ad oggi in Italia, dei protocolli di comportamento l’esito di ogni singolo episodio è stato, in prima battuta, lasciato all’improvvisazione delle vittime, in attesa dell’intervento delle Forze dell’Ordine
Riteniamo ciò del tutto inaccettabile: la sicurezza delle persone presenti all’interno degli edifici scolastici, degli ospedali, dei luoghi di culto e dei posti di lavoro e del sistema trasporti non può (e non deve) essere affidata al caso, nella speranza che il tutto si risolva da solo.
La nostra esperienza ci insegna che i primi momenti successivi all’avvenimento di un episodio ostile sono cruciali e da essi dipende in gran parte il buon esito dell’incidente.
Le diverse riforme normative che hanno interessato, in anni recenti, l’ambito della sicurezza hanno inciso profondamente sul ruolo e sulle competenze delle Forze di Polizia, (Statali e Locali) dell’impiego delle Forze Armate in compiti di sicurezza pubblica su obiettivi sensibili, e degli Istituti di Vigilanza.
La rilevanza che tali ruoli e tali competenze rivestono per la tutela della sicurezza pubblica, dell’ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio dei Comuni, ne è risultata, di conseguenza, ulteriormente accresciuta.
Oggi più che mai non sono più solo i first responder (ovvero operatori delle forze dell’ordine e delle forze armate, unità Fire/EMS e personale degli Istituti di Vigilanza che sono chiamati a esprimere, nel quotidiano e con indiscussa abnegazione, un intervento professionale) a dare una risposta in questi scenari.
I recenti tragici eventi internazionali di Mumbay, Nairobi, Parigi, Londra, Nizza, Monaco e Las Vegas hanno messo in luce che non sempre i first responder posso essere già sul posto e non sempre possono garantire un veloce intervento.
Essenziali quindi, sono le procedure di intervento immediato indirizzate a tutti coloro, siano essi dipendenti di aziende private o di pubbliche amministrazioni, semplici visitatori dei cd. SOFT TARGET (NDR. NON DEVONO ESISTERE SOFT TARGET), che devono attuare per salvare la propria vita.
Il nostro paese non è stato immune da questi eventi, e con questa convinzione, e con la volontà di offrire risposte specifiche alle Amministrazioni locali e alle Aziende Private per i loro dipendenti e visitatori, e nello specifico tecnico alle Forze di Polizia statali e locali, alle Agenzie di sicurezza e vigilanza, si è costituito il Centro Studi sull’ACTIVE THREAT RESPONSE, unico gruppo di lavoro in Italia indirizzato alla formazione e all’aggiornamento professionale dei first responder e dell’utenza civile.
IL PERCHE' DEL PROGETTO
Ridurre il numero di vittime negli attacchi di Active Killer non riguarda le emozioni o la politica. È tutta una questione di semplice TEMPO E MATEMATICA. Sfortunatamente, l'emozione e la politica distrarranno la maggior parte delle persone e la maggior parte degli amministratori, pubblici e privati, dal fare la semplice analisi matematica necessaria per comprendere il problema, e quindi usare quella comprensione per elaborare piani di risposta che minimizzino il numero delle vittime.
I dati storici ci mostrano che se lasciamo che l'active killer spari alle persone per 1 minuto prima di fermarlo, possiamo aspettarci tra le 8 e le 16 vittime.
Se gli permettiamo di sparare alle persone per 2 minuti, dovremmo aspettarci tra le 14 e le 22 vittime.
Se gli permettiamo di sparare alle persone per 3 minuti, dovremmo aspettarci tra le 18 e le 26 vittime.
Se gli lasciamo sparare alle persone per 5 minuti, cosa che facciamo troppo spesso, dovremmo aspettarci circa 30 vittime.
La semplice matematica ci mostra che più velocemente fermiamo l'active killer dopo che ha iniziato il suo attacco, minore è il numero di vittime.
Se ci affidiamo SOLO a una chiamata NUE per fermare un active killer, ci viene quasi garantito un conteggio delle vittime a due cifre, perché i dati storici ci mostrano che avrà sparato a 10 o più persone prima che venga effettuata la prima chiamata al NUE.
Quella chiamata al NUE genererà un alert alla polizia e la polizia si recherà sul luogo dell'attacco, il che probabilmente impiegherà abbastanza tempo per sparare a più di 10 vittime, portando il numero totale delle vittime a oltre 20.
Pertanto, l'unico modo per avere una visione realistica la possibilità che un attacco finisca con un conteggio delle vittime a una cifra è che qualcuno che è già sulla scena dell'attacco quando inizia ad agire in modo aggressivo per terminare l'attacco nel primo minuto, preferibilmente entro i primi 30 secondi.
Dobbiamo cambiare i piani di risposta dell'organizzazione da passivi (accovacciarci e aspettare che qualcuno venga a salvarci) ad attivi per fermarlo subito.
Ma non basta scrivere un piano "security" su un pezzo di carta e chiamarlo programma. Questo piano attivo deve essere formato, simulato, messo in pratica e dotato di risorse.
Per parafrasare Henry Ford, "Se continuiamo a fare ciò che abbiamo sempre fatto (chiama i servizi di emergenza), continueremo a ricevere ciò che abbiamo sempre ottenuto (alte perdite)."
Se volete organizzare o migliorare il piano della Vostra azienda o amministrazione per ridurre al minimo le vittime, o volete sviluppare il Vostro piano di risposta, contattateci.
Il nostro progetto sociale GESTIONE EVENTI OSTILI –ISTITUTI SCOLASTICI
I tragici eventi della Robb Elementary school di UVALDE- USA 24 maggio 2022, Covenant Private Christian School 27 marzo 2023, Cantinho Bom Pastor - BRASILE 05 aprile 2023 e in Serbia alla Vladislav Ribnikar di Belgrado del 3 maggio 2023 solo per citare i più recenti School attack, hanno messo in luce il fatto che non sempre le Forze dell’Ordine si trovano già sul posto e che spesso non possono garantire un intervento immediato.
E’ inoltre fondamentale ricordare che la folla in preda al panico tende ad agire in modo sconsiderato: a Torino, in piazza San Carlo, la sera del 3 giugno 2017 lo spray urticante utilizzato da alcuni personaggi ha innescato una serie di reazioni che hanno causato 2 morti e 1527 feriti e a Corinaldo il 7 dicembre 2018 per motivi ancora non chiariti ha provocato 6 morti e 120 feriti. Eventi simili sono frequenti nelle nostre scuole.
L’evento di Brindisi, quello di San Donato (strumentalizzato e male interpretato) già finito nel dimenticatoio nazionalpopolare, e quello più recente di Abbiategrasso si aggiungono ad una lista impressionante di eventi che hanno visto l'impiego di strumenti più o meno letali dal 1953, e che hanno portato un consistente numero di morti e feriti anche nelle nostre scuole.
Anche il fattore tempo è di estrema rilevanza: più tempo trascorre dall’inizio dell’emergenza, maggiori sono le probabilità che si verifichino eventi negativi complicando, di conseguenza, i successivi interventi istituzionali,
Essenziali quindi, sono le Procedure di Intervento Immediato indirizzate a chiunque, si tratti di dipendenti di aziende private o di pubbliche amministrazioni o semplici visitatori dei cosiddetti “soft target”, e da attuare per salvare la propria vita.
Il progetto, così come è stato impostato per i “comuni cittadini” si propone di offrire elementi teorico/pratici per affrontare, gestire e superare situazioni di grave pericolo non sempre classificabili e causate da individui mossi da diverse motivazioni.
La formazione prevede, per il corpo docente e ATA, un seminario così articolato:
- Analisi della casistica italiana
- Osservare e riportare
- Analisi e pianificazione di un programma di emergenza ad HOC
- Utilizzo dell’ambiente circostante
- allontanati, comunica, nasconditi, resisti,
L'OBIETTIVO DEL NOSTRO PROGETTO
L’osservazione condotta non fa distinzione tra episodi di criminalità, raptus di follia o azioni terroristiche o stupidità umana: considera il problema nei suoi aspetti pratici e valuta quali siano le possibili soluzioni che una persona comune può adottare immediatamente per sottrarsi al pericolo o minimizzare il danno.
Sono stati analizzati dei protocolli già esistenti nel mondo che possono essere attuati facilmente da tutti e che tengono presente i molteplici campi di applicazione (scuola, ospedali, luoghi di lavoro, luoghi di culto o semplicemente in strada, …).
Questo progetto, rivolto al personale docente e ATA degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, vuole fornire elementi di informazione e prevenzione utili ad aumentare le possibilità di sopravvivenza in attesa dell’intervento delle Forze dell’Ordine, andando ad integrarsi con i corsi obbligatori di antincendio e di primo soccorso negli ambienti di lavoro condivisi da un elevato numero di persone
I VANTAGGI DEL NOSTRO PROGETTO
• Fornire informazioni riguardo gli Eventi Ostili, modalità di esecuzione e danni
causati;
• Aiutare a sviluppare capacità di osservazione dell’ambiente circostante;
• Condividere elementi base da seguire in caso di necessità;
• Sviluppare capacità di pianificazione ed esecuzione di procedure;
• Implementare e migliorare il rapporto cittadino/Forze dell’Ordine.
RICERCA ANALISI E FORMAZIONE
GESTIONE EVENTI OSTILI per CIVILI
comparto scuole - ospedali e cliniche - luoghi di culto e comunità religiose -
aziende pubbliche e private - GDO - settore trasporti -
settore alberghiero,ricreativo e ristorazione -
comparto fiere ed eventi privati e sportivi - TRAVEL SECURITY
ACTIVE THREAT RESPONSE PER FIRST RESPONDER
agenzie di sicurezza e investigazioni - servizi fiduciari - facility management -
forze di polizia locale -unità 118-115- CCW
bibliografia in merito :
https://www.amazon.it/ACTIVE-KILLER-Giorni-ordinaria-follia/dp/167312383X/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=active+killer&qid=1576414736&sr=8-1
https://www.amazon.it/gp/product/B0BQ9RT4YG/ref=ppx_od_dt_b_asin_title_s00?ie=UTF8&psc=1
https://www.amazon.it/dp/B0CV7SXNSF?psc=1&smid=A1FPE5JXJST57&ref_=chk_typ_imgToDp